3 maggio 2018

Reggio E. - Commessa finge rapina e si appropria dell'incasso

Ha chiamato la polizia dichiarando di essere appena stata rapinata da un uomo di colore, alto e vestito di scuro, che le aveva sottratto quattromila euro di incasso mentre stava andando a depositarli in banca. Peccato che non esistessero nessun rapinatore straniero, nessuna violenza e nessuna rapina. Si era inventata tutto per intascarsi i soldi.
Una vera e propria messinscena, ordita dalla dipendente del negozio di scarpe “Shoes... No-Box” di via don Andreoli.
Un racconto che però non ha ingannato gli investigatori della squadra mobile di Reggio, guidati dal dirigente Guglielmo Battisti, che, grazie all’ausilio delle telecamere e a una serie di interrogatori serrati, hanno fatto crollare la donna.
La finta rapinata, domenica 29 aprile ha raccontato ai poliziotti che verso le 11.35 un criminale l’aveva aggredita mentre si stava recando a piedi alla filiale Carisbo di piazza Martiri del 7 luglio per effettuare il versamento del contante di cassa. La commessa ha spiegato che lo straniero, dopo averla seguita lungo la strada, l’aveva spinta alle spalle, intimandole di dargli la busta contenente il denaro, circa quattromila euro; ha aggiunto che, intimorita dal fare violento del malvivente, lei gliel’aveva consegnata rifugiandosi poi all’interno del negozio. La donna ha poi descritto dettagliatamente il rapinatore agli agenti, parlando di un corpulento uomo di colore.
Molte però le stranezze di questo racconto, che hanno fatto insospettire gli agenti della Mobile. In primo luogo, il fatto che la donna avesse scelto proprio la domenica, giorno in cui le banche sono chiuse, per effettuare il versamento del contante. Un altro particolare non secondario: come aveva fatto il presunto criminale a sapere che la commessa sarebbe uscita proprio quel giorno e in quell’orario per versare il contante in banca?
Le immagini delle telecamere di videosorveglianza del centro storico, assieme alle contraddizioni in cui è caduta la 23enne – sentita più volte dagli inquirenti – hanno completato il quadro. Lunedì, pressata dalle domande della polizia, la donna è definitivamente crollata. Ha ammesso di essersi inventata tutto e ha confessato la verità, raccontando di aver pianificato la messinscena - sabato, con il fidanzato - a causa di ristrettezze economiche.

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