17 febbraio 2017

Bari - La prof di sostegno con 5 kg di cocaina in valigia

31 agosto 2018 - Rischiava l’ergastolo, è stata condanna a dieci anni di reclusione la professoressa di Fasano arrestata in Australia dopo la scoperta di cinque chili di cocaina in una delle sue valigie: Elisa Salatino, 40 anni, docente in servizio in un istituto di Bari, dovrà scontare almeno sei anni in carcere, nella sezione femminile Dame Phillis Frost Center, dove ne ha già trascorsi 18; solo dopo potrà chiedere la sospensione della pena.
La prof venne arrestata il 13 febbraio 2017, subito dopo essere atterrata all’aeroporto di Tullamarine, in Australia, appena sbarcata da un volo proveniente dall’Italia. In un bagaglio venne trovata la droga. Cocaina di buona qualità, del valore di almeno un milione di euro, se venduta. Cinque chilogrammi, complessivamente.
Il verdetto è stato pronunciato dal giudice Irene Lawson. La pena pari a dieci anni, è stata determinata dopo aver riconosciuto all’imputata una serie di attenuanti che hanno consentito di non infliggere la pena massima prevista per il reato, l'ergastolo. In particolare, il Tribunale avrebbe dato rilievo a un comportamento "incosciente e sconsiderato", mentre è stato escluso il ruolo di organizzatrice del trasporto della droga, inizialmente contestato in ragione del quantitativo della sostanza stupefacente.
La docente di Fasano resta, al momento, ristretta nel carcere di Melbourne, lo stesso nel quale è stata accompagnata il 17 febbraio dello scorso anno. Tale periodo di custodia, il cosiddetto pre-sofferto, sarà conteggiato ai fini della condanna dei dieci anni: sarà scalato dai quattro anni che, stando alla sentenza, dovranno essere trascorsi in carcere prima di chiedere la sospensione della pena.

17 febbraio 2017 - Una donna italiana di trentanove anni è stata arrestata domenica scorsa in Australia e dovrà adesso affrontare lì un processo. Si tratta di Elisa Salatino, una insegnante originaria di Montalbano di Fasano (Brindisi), che all'aeroporto di Melbourne è stata trovata in possesso di circa cinque chilogrammi di cocaina.
Quando il suo bagaglio è stato controllato allo scanner si è infatti scoperto che all’interno era stato ricavato un doppio fondo di compensato e vi era stata nascosta la droga. Droga suddivisa in diversi pacchetti e dal valore totale stimato in circa 770.000 euro.
L’italiana è stata quindi arrestata dalla polizia federale ed è già stata sottoposta al giudizio del tribunale di primo grado, la Magistrates Court di Melbourne. È accusata d’importazione e possesso “di una quantità commerciale di droga soggetta a controllo di confine”, reato che potrebbe voler dire ergastolo. La prossima udienza è fissata per il 22 maggio.
Difficile per il momento capire perché e quando la donna, descritta da chi la conosce come una persona “normale”, abbia deciso di trasformarsi in un corriere internazionale di droga. A cercare di definire meglio il ritratto di questa donna sono i quotidiani pugliesi, che scrivono che la Salatino è una insegnante di sostegno presso l’istituto Marconi di Bari e che aveva chiesto un permesso per motivi familiari per assentarsi per qualche giorno da scuola. Ovviamente nessuno sospettava che la professoressa dovesse andare in Australia con cinque chili di droga.
Gli agenti della squadra mobile di Bari stanno cercando di ricostruire il viaggio dell'insegnante verso l’Australia e i suoi contatti. Nel suo passato, scrive Repubblica, non ci sono precedenti né amicizie particolari. Dopo un breve matrimonio, durato poco più di un anno, l’insegnante era tornata a vivere nel quartiere Japigia con i suoi due cani e sembrava aver ripreso la vita di sempre. Una vita che la donna commentava piuttosto spesso su Facebook, dove ad esempio il 27 gennaio scorso aveva scritto:
Se pensassi ad alta voce sarei ai domiciliari.
Una frase banale che però adesso, dopo i fatti australiani, non può che assumere un significato inquietante.
Qualcuno riferisce che stesse attraversando un periodo difficile, ma non è chiaro se legato a questioni personali o economiche. “Non avevamo notato nulla di strano”, commentano comunque dalla sua scuola e anche nella palestra che la donna frequentava assiduamente.

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