20 dicembre 2016

Roma - Spunta la parentopoli dell'AMA: tutte donne























L’ex assessora all’Ambiente Paola Muraro ha suggellato la svolta «parentale», nella giornata in cui è stata costretta a rimettere il mandato.
Lunedì 12 dicembre 2016: il risiko di poltrone andò in scena tra le 18 e le 22, vale a dire le ultime quattr’ore - finora oggetto di ricostruzioni fumose e ampiamente carenti - in cui l’assessora detenne il potere.
La Muraro già sapeva di dover lasciare da cinque giorni, avendo ricevuto il 7 dicembre l’invito a comparire in Procura da indagata per reati ambientali; ma prima voleva a tutti i costi chiudere una pratica molto attesa in azienda: la definizione della macrostruttura Ama. I nomi ballavano da settimane, le trattative erano state frenetiche. Tutte le caselle esaminate assieme all’amministratrice unica Antonella Giglio - dall’Internal Audit agli Acquisti - erano state riempite, ma una era rimasta nell’ombra, consegnata al basso profilo. Strano. Un’ingegnera alla guida delle relazioni esterne, eppure non ne parlava nessuno.
Oggi, dopo otto giorni di tam-tam e veleni, si è capito perché: a capo della direzione «Comunicazione e Customer Care» la Muraro ha infatti piazzato Antonella Fiore, 46 anni, ingegnera con ottimo curriculum (110 e lode alla «Sapienza»), ma soprattutto figlia della convivente del capo del Personale.
Ricapitolando: una figliastra in una casella-chiave, a prescindere dalle competenze.
Il servizio «Comunicazione», stando al mansionario, si occupa di rapporti con i mass media, comunicati e rassegne stampa, report, reclami della clientela, organizzazione di campagne mirate, gestione del portale web e molto altro ancora. Tutte funzioni che una laureata a pieni voti in «Ingegneria dell’Ambiente e del Territorio» apprende senz’altro in tempi rapidi: ma non sarebbe stato più logico continuare ad avvalersi del contributo della dottoressa Fiore nelle politiche per la gestione integrata dei servizi di igiene urbana, da lei ben conosciute?
E c’è anche un ulteriore elemento che rafforza l’asse Muraro-Fiore. Sia l’ex assessora e superconsulente della municipalizzata da 12 anni, sia la coppia patrigno-figlia, infatti, figurano nel Comitato tecnico dell’associazione Atia-Iswa, che unisce liberi professionisti, imprese ed enti di ricerca dei settori rifiuti e bonifiche. Un terzetto solido e rodato, insomma.
«La nuova macrostruttura risponde a principi cardine di razionalizzazione ed efficienza», era stato il commento dell’amministratrice Giglio, l’indomani, dopo la notte del 12 dicembre: alle 22 la Muraro si era dimessa.

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