14 maggio 2016

Reggio E. - Lasciate libere, le truffatrici espandono la loro rete




17 ottobre 2017Donne, casalinghe, madri ma soprattutto affariste, specializzatesi alle truffe che corrono sul web ai danni anche di famiglie e gente in difficoltà. Con loro disoccupati e pregiudicati. È questa l’associazione messa in luce dall’inchiesta “Deep Impact” su centinaia di truffe orchestrate da Reggio Emilia.
Truffe odiose: una vittima ha cercato una sistemazione per le vacanze al mare, l’ha trovata e ha pagato. Poi ha preso i due figli, uno dei quali disabile, ed è partita per la tanto sospirata vacanza al mare, salvo trovare altre persone in quella che doveva essere prenotata per lei. Una beffa costata centinaia di chilometri a vuoto, la caparra e le vacanze saltate anche per tante altre persone, che al tentativo di contattare il presunto “proprietario” di casa venivano sfidati dalle autrici della truffa che con sms di offese di ogni tipo li informavano con assurda spudoratezza di essere “cascati” nel loro raggiro, vantandosi anche con frasi del tipo «vai pure a denunciarmi tanto non mi prenderanno mai».
Non sapevano, infatti, di essere monitorate dai carabinieri reggiani, che ieri hanno fatto scattare le manette con l’accusa di associazione a delinquere, truffa aggravata, estorsione, sostituzione di persona e falso in atto pubblico.

In carcere è finita Franca Ceglia, 49 anni, considerata la regista del sodalizio criminale che agiva da nord a sud calpestando la buona fede e i diritti di centinaia di “clienti”. La donna, originaria di Giffoni Valle Piana (Salerno) e domiciliata a Reggio Emilia; Vincenza Ceglia (53 anni residente a Scandiano) e Erika Culeddu (28 anni di Reggio) sono invece ai domiciliari, mentre per Antonietta Flaminio, 25 anni residente a Scandiano, è stato disposto l’obbligo di firma e di dimora.
La holding criminale, in oltre due anni di indagini, con un pool ad hoc della procura di Reggio e un “filo diretto” con le stazioni dei carabinieri di mezza Italia, ha individuato così quelle che sono state soprannominate le “signore della truffa”.
Le tipologie di truffe utilizzate, anche online, erano in totale sei. I carabinieri hanno infine appurato come, in alcuni casi, il denaro, versato dalle vittime sulle Postepay, a distanza di pochi minuti dall’accredito, venisse poi sistematicamente riciclato nelle sale slot, generalmente in Emilia Romagna.
http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2017/10/17/news/casalinghe-e-disoccupati-ecco-le-signore-della-truffa-1.16005096

14 maggio 2016 - Credeva di aver fatto un discreto affare acconsentendo ad un’offerta online – trovata nel sito specializzato “Groupon.it” – relativa ad un pacchetto di dieci pulizie in casa per complessivi 60 euro.
Dietro a quell’annuncio vi sono due sorelle salernitane che giovedì pomeriggio si sono presentate nell’abitazione di via San Domenico – in centro città – della signora 41enne che ha acquistato il pacchetto di pulizie. Ma da quel momento sono iniziate le stranezze, cioè le scuse per far allontanare la padrona di casa mentre le due donne cominciano a pulire.
E in effetti la 41enne verrà convinta ad uscire dall’abitazione per andare a comprare degli ulteriori detersivi. Dopo tre ore, finite le pulizie, le due donne vengono pagate e se ne vanno, ma la padrona di casa ha dei sospetti e non ci mette molto a capire che l’hanno derubata dei soldi (quasi 5mila euro) e dei monili d’oro.
La reazione della 41enne è rapida e riesce a bloccare una delle due ladre e con l’aiuto degli agenti recupera anche la refurtiva. Si scoprirà poi che le false donne delle pulizie sono due sorelle: la 48enne Franca Ceglia è ora in carcere, mentre Vincenza (più vecchia di 4 anni) è ricercata. L’arrestata ha denunce per truffe e furti in abitazione in mezza Italia: Mantova, Ravenna, Genova, Torino, Nocera e Milano.

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