22 ottobre 2015

Reggio E. - L'nfermiera si dava malata in ospedale per lavorare in altre strutture

Si fingeva malata, in realtà lavorava in altre strutture. E svolgeva attività che le hanno procurato compensi per circa 100mila euro in cinque anni, violando le normative su doppi incarichi e incompatibilità.
A finire nei guai, un'infermiera dell'Ausl, licenziata e denunciata per truffa. E' il risultato di un'inchiesta della Guardia di finanza di Reggio Emilia, nell’ambito di una delega del Dipartimento della Funzione Pubblica su segnalazione del Nucleo Speciale Anticorruzione delle Fiamme gialle di Roma. Illeciti scoperti attraverso incroci di dati e riscontri documentali, che hanno portato a galla l’infedeltà della dipendente pubblica.
In servizio all'azienda ospedaliera, l'infermiera lavorava in realtà anche in altre strutture sanitarie, violando le norme su incompatibilità, cumulo di impieghi e di incarichi dei pubblici dipendenti. L’infermiera ha ricoperto l’incarico di rappresentante legale di una s.r.l. e di un’associazione di promozione sociale, esercitando l'attività professionale attraverso la propria ditta individuale (era intestataria di una partita Iva) e svolgendo prestazioni infermieristiche senza autorizzazione. Attività che le hanno fruttato compensi per oltre 100.000 euro nell’arco di un cinque anni.
L’Azienda sanitaria, che ha prontamente denunciato l’illecito e collaborato con i finanzieri, ha licenziato la dipendente per incompatibilità assoluta ed infedeltà ai doveri d’ufficio.
Nel corso dell’indagine, inoltre, è venuto alla luce anche il fatto che l’infermiera svolgeva “contemporaneamente” la propria attività sia a Reggio Emilia che in un'altra struttura di Parma, lavorando in quest'ultima quando si dava assente per malattia e/o infortunio dall'ospedale reggiano. Per questo motivo, la donna è stata denunciata alla Procura della Repubblica per il reato di truffa ai danni dello Stato.
L'inchiesta è coordinata dal pm Maria Rita Pantani, che proprio in questi giorni ha disposto la notifica all’indagata del provvedimento di conclusione indagini. I finanzieri hanno avviato infine le procedure amministrative per sottoporre a tassazione i compensi indebitamente percepiti, regolarmente fatturati, ma non dichiarati al fisco. È’ in corso di recupero dai competenti Uffici previdenziali anche quanto indebitamente percepito dalla dipendente infedele.

vota su Diggita share su Facebook Twitter vota su OKNotizie