6 agosto 2015

Lugo (RA) - Tre reggiane emettono fatture false per 23 mln


Ben 1.300 fatture false per un importo totale di 23 milioni che ha portato alla denuncia di oltre 180 persone. È la vasta operazione partita da una verifica fiscale nei confronti di un’azienda di Lugo, in Romagna, dove sono emersi documenti relativi a sponsorizzazioni sportive, supportati da foto di auto da corsa che sembravano ritoccate.
Da lì la tenenza delle Fiamme Gialle locali ha avviato indagini, durate due anni e coordinate dalla Procura di Ravenna. Sono state fatte perquisizioni nelle case dei gestori delle ditte che emettevano le fatture false, dove spunta - per l’ennesima volta - Reggio Emilia.
Dall’azienda di Lugo, infatti, sono state rilevate fatture false per circa 100mila euro. Le indagini hanno portato all’individuazione di una società reggiana specializzata in ricerche di mercato e consulenze: artefici del sodalizio sono una madre, la figlia e un’amica, tutte con precedenti per reati simili, che avrebbero emesso le ricevute contabili.

La svolta è avvenuta dopo il ritrovamento di un computer a Cervia, dove una delle tre donne reggiane possiede un’abitazione. Dal pc sono state trovate fatture emesse a nome di circa 25 aziende intestate a prestanome, ma gestite di fatto dai promotori del sodalizio. Sono state fatte in tutto 207 acquisizioni documentali in 12 regioni, intercettazioni telefoniche e telematiche, oltre ad indagini bancarie su 32 conti correnti e consulenze tecniche.
Le prestazioni fatturate andavano dalle sponsorizzazioni sportive falsificate con foto-ritocco delle immagini di auto e moto, alla pubblicità su cartellonistica stradale mai effettuata e falsamente documentata, a corsi di aggiornamento e di formazioni mai svolti, così come le ricerche di mercato. Al termine dell'indagine sono state fatte 15 verifiche fiscali nei confronti delle aziende cartiere anche a Bologna, Forlì e Rimini.

Si trattava quindi di sponsorizzazioni falsificate che sarebbero dovute andare in capo a eventi sportivi anche di rilevanza nazionale come il Motor Show di Bologna, il Trofeo automobilistico Fun Cup, il Trofeo automobilistico Etcs, la 24 Ore per il Telethon di Adria, o il campionato automobilistico Superstars. Oltre a questo c’erano presunte ricerche di mercato, consulenze commerciali, pubblicità mediante cartellonistica stradale ed ai corsi di marketing e telemarketing; erano queste le descrizioni delle prestazioni che comparivano nelle 1.300 fatture per operazioni inesistenti oggetto d’indagine delle Fiamme Gialle di Lugo, per un importo totale pari a circa 23 milioni e mezzo di euro.

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