29 gennaio 2014

Giulia e Jonella Ligresti: aggiotaggio e falso in bilancio














Giulia Ligresti con l’eskimo. Con i guanti di plastica. Con un mestolo in mano che serve alla mensa dei poveri. In più la domenica sera, sotto i portici ghiacciati di un luogo emblematico: Piazza Affari, sinonimo di Borsa di Milano.
Giulia Ligresti è stata una potente manager. Dopo lo scandalo Fonsai, per il quale ha patteggiato con la procura di Torino 2 anni e 8 mesi di carcere, è uscita di prigione il 19 settembre del 2013.

La ministra-donna intercede a favore della detenuta-donna
Il suo caso ha fatto doppiamente scalpore perché il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, si è interessata, tra i tanti, anche della sua vicenda umana, del suo stato di «disadattamento grave», prostrazione psicologica e fisica (un violento dimagrimento dovuto al rifiuto del cibo) dietro le sbarre. Per le telefonate che caldeggiavano un interessamento, intercorse tra la Guardasigilli e i Ligresti, anche il Governo è entrato in crisi.
Così queste foto della signora Ligresti in versione dama di carità, contengono tante sfumature. Si è fatta ritrarre per rifarsi una reputazione? Forse. È un modo per lanciare un messaggio ai giudici di Milano che potrebbero affidarla a servizi di pubblica utilità, visto che per l’inchiesta Fonsai ha patteggiato una pena inferiore ai tre anni? Forse.
Fa sorridere? Sinceramente un po’. A me ha fatto venire in mente l’imitazione che Maurizio Crozza riserva a Luca Cordero di Montezemolo, quando parla della sedicente amica riccastra Giulia Sofia, portabandiera dell’Italia dei carini, che gli propone, di camuffarsi e fare una poverata.
Ma è tanto importante perché la bella Giulia abbia fatto volontariato, peraltro accettando il buon consiglio del suo amico fotografo, già finanziere bon vivant, Massimo Gatti? O forse è più importante che lo abbia fatto davvero. Che magari, ora che ci sono le foto, lo rifarà? È importante per lei? Sarà una di quelle che dicono: «Mi ha fatto stare meglio»; senza pensare che meglio sarà stato certamente il senzatetto che ha mangiato caldo?
Benvoluta, corteggiata, invidiata, un ex marito che le vuole ancora molto bene, una vita di lussi, un marchio di moda (Gilli) che lanciò con successo, un figlia, Ginevra, ancor più bella (già fidanzata con Luigi Berlusconi, Umberto De Marco, Gianluca Reina, che ora flirterebbe con Nicolò Oddi), Giulia ha chiesto scusa.
È andata a Porta a Porta, ha raccontato il trauma del carcere, si è detta dispiaciuta per tutto: per gli azionisti, per il Ministro; si è messa anche a disposizione per aiutare il prossimo. Ha detto: «Se me ne fosse data la possibilità vorrei occuparmi dei detenuti». Banalità?
Alla sorella Jonella è andata molto peggio. È di questi giorni la notizia che il gip di Torino, per il reato di falso in bilancio e aggiotaggio del mercato, ha rifiutato il suo patteggiamento a 3 anni e 4 mesi. Perché? «Non ci sono risarcimenti alle persone offese».

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