11 agosto 2013

Cernusco L. (MB) - Davanti ai passeggeri in attesa, la bigliettaia se ne va a bere un caffè per mezzora

Alla bigliettaia della stazione ferroviaria di Cernusco Lombardone rischia di andarle di traverso e risultare indigesto l’espresso che avrebbe impiegato quasi mezz’ora a bere, chiudendo lo sportello e lasciando un viaggiatore in attesa che lei terminasse la pausa-caffè.
Sulla vicenda è stata avviata un’inchiesta d’ufficio e lei è stata denunciata per interruzione di pubblico servizio. A chiedere l’intervento dei giudici è stato proprio l’utente che ha “messo alla porta”, il quale ha presentato un esposto ai militari della stazione di Merate.
L’episodio sarebbe successo giovedì mattina, quando il cittadino verso le 8.40 ha varcato le porte del casello brianzolo per acquistare un tagliando da Milano per Taranto. L’incaricata di Trenitalia, però, gli ha chiesto di pazientare una decina di minuti, prima di sparire senza fornire alcuna spiegazione.
«Non ho potuto altro che aspettare - racconta la vittima del disservizio -. Trascorrono i dieci minuti, poi altri cinque. Mi sono affacciato sul piazzale della stazione e l’ho vista al bar, dall’altra parte della strada, intenta tranquillamente a conversare con i commessi, mentre io e altre due persone eravamo lì ad aspettarla».
Non è riuscito a trattenersi: «L’ho raggiunta e con tono stizzito l’ho inviata a tornare al suo posto, perché a mio avviso ci sarebbero stati gli estremi per l’interruzione di pubblico servizio e perché altrimenti avrei richiesto l’intervento dei carabinieri».
Lei tuttavia gli avrebbe risposto di «avere le proprie esigenze» e che avrebbe potuto anche “chiamare la cavalleria che tanto non m'importa”. 
Il viaggiatore è allora tornato alla carica, spiegando di aver fretta perché doveva recarsi al lavoro e che per colpa sua era già parecchio in ritardo. «Finalmente si è decisa a rientrare in postazione e a stampare il biglietto, che ho pagato con la mia carta di credito alle 9.02, cioè quasi trenta minuti dopo».
Da qui la decisione di appellarsi ai magistrati: «Per tutto questo chiedo che l’autorità giudiziaria voglia intervenire nei modi e nelle forme che riterrà più opportune», si legge nell’esposto depositato in caserma. Modi e forme che si sono tramutati in un’ indagine d’ufficio, con l’iscrizione della bigliettaia nel registro degli indagati.
Ma di quanto accaduto sono stati informati anche i vertici di Trenord, la società che gestisce il servizio di trasporto ferroviario regionale, i quali hanno anche loro sùbito avviato un’ispezione interna.

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