6 luglio 2013

Reggio E. - La dipendente del Conad ruba 75mila €

Il direttore del supermercato Conad “Le Querce” si è trovato di fronte ad un consistente ammanco (50mila euro), riferitogli dal consulente amministrativo alla chiusura del bilancio; e la cosa più sorprendente è che questi soldi erano attribuibili all’ufficio gestione-casse.
Euro svaniti e che continuano a sparire, perché da un veloce controllo risulta che anche nell’anno in corso i conti non tornano e c’è già un ammanco di 25mila euro.
Scatta subito un’inchiesta e cominciano ad emergere i primi particolari interessanti: il denaro incassato dal supermercato viene custodito in una cassaforte che è aperta per brevi periodi di tempo solamente per consentire agli addetti di effettuare le varie operazioni di prelievo o deposito dei soldi in contante.
Il direttore del punto-vendita deve anche affrontare, con gli investigatori, lo spinoso capitolo-dipendenti, e in merito ai suoi collaboratori, riferisce di non aver nessun sospetto perché nutre piena fiducia nei loro confronti.
La fiducia è un conto, i fatti sono però altri e il persistere di questi ammanchi di denaro lo fanno ricredere, anche per il fatto che viene esclusa categoricamente la possibilità di un coinvolgimento da parte di persone estranee, dato che l’ufficio in questione non è aperto al pubblico.
Con tutti gli elementi-chiave in mano, gli uomini della Mobile, in stretta collaborazione con i dirigenti del Conad “Le Querce”, avviano una serie di accertamenti e scoprono in fretta che gli ammanchi di denaro avvengono sistematicamente quando vi è un determinato gruppo di lavoro, e in particolare quando è in servizio una delle dipendenti tenuta sotto osservazione.
Dalle risultanze emerse durante tutta l’attività d’indagine, gli investigatori hanno chiuso il cerchio intorno a una dipendente infedele che, messa alle strette dalle prove raccolte, non potrà far altro che ammettere ogni sua responsabilità circa gli ammanchi, senza però fornire alcuna spiegazione in merito, presentando subito le dimissioni dal lavoro.
La donna è stata denunciata e ora, al termine dell’inchiesta, dovrà affrontare il conseguente processo.

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