4 aprile 2013

Treviglio (BG) - Cassiera di banca ruba 16mila € dai conti dei clienti

Dai conti correnti della banca dove lavorava uscivano migliaia di euro, ma a ritirarli non erano i legittimi proprietari, bensì un'impiegata che, con prelievi fittizi, si appropriava delle somme. Protagonista una 33eenne di Caravaggio, residente a Treviglio e in servizio alla filiale della Cassa rurale nella frazione Geromina.
Da novembre a fine febbraio ha usato i depositi dei clienti come un bancomat per le proprie spese, fino a quando la direzione dell'istituto di credito non l'ha individuata e denunciata al comando dei carabinieri.
Trasferita alla filiale della Geromina, dopo diversi anni di servizio impeccabile a Casirate, la bancaria sembrava indirizzata a una promettente carriera. Invece la tentazione di maneggiare e usare il denaro degli altri è diventata irresistibile, cominciando nello scorso novembre a fare qualche prelievo da conti correnti ben in attivo, ma poco usati. Una soluzione comoda escogitata per fronteggiare le proprie spese.
L'acquisto recente di una casa a Treviglio e un tenore di vita sostenuto erano probabilmente difficili da mantenere. Così quando c'era bisogno, la donna ricorreva ai conti bancari degli clienti per un «aiutino». Un prestito a breve termine. Perché all'inizio i soldi li restituiva. Tanto prendeva, tanto versava appena aveva disponibilità di denaro. Un meccanismo fuorilegge, ma che forse le sembrava indolore.
Poi però la situazione le è sfuggita di mano, o forse il fabbisogno di soldi è diventato troppo ingente. Fatto sta che a un certo punto, i prelievi sono aumentati e non è più riuscita a compensarli. Allora, per non far emergere quanto stava accadendo - secondo un prima ricostruzione ancora in via di accertamento - l'impiegata avrebbe escogitato un particolare escamotage, sostituendo l'indirizzo dei correntisti, ai quali far recapitare l'estratto conto, con una cassetta postale fittizia.
Le prime appropriazioni di denaro, tutte per cifre tra i 2 e i 3 mila euro, sono iniziate a novembre. Quelle più cospicue però sono avvenute a fine dicembre, in prossimità di Natale, periodo in cui forse la 33eenne doveva fronteggiare le spese maggiori. Proprio allora non è riuscita più a star dietro al suo gioco.
Il sistema è andato avanti fino a febbraio anche se in maniera meno sostenuta: poi è successo l'inevitabile. La nipote di un correntista si è presentata in filiale per chiedere perché l'estratto conto non veniva più recapitato a casa. Dai controlli è emerso quello che sembrava un semplice disguido. Scorrendo i prelievi, però, la ragazza si è accorta che dal conto mancavano parecchi soldi. Né lei, né alcun suo familiare si erano recati in banca nei giorni in cui era stato ritirato il denaro.
Una situazione di cui è stata informata la direzione della Cassa rurale che ha restituito i soldi al cliente e avviato immediatamente un'indagine interna, ricostruendo prima il giro di denaro e risalendo poi alla dipendente che si trovava allo sportello al momento degli ammanchi. In tutto la cifra sottratta dai depositi della filiale è stata calcolata in 16mila euro. I prelievi erano stati fatti da diversi conti.
A fine febbraio la 33enne di Caravaggio è stata chiamata nella sede centrale. Messa di fronte alle contestazioni dell'istituto, ha scelto di rifondere la cifra mancante e poi ha rassegnato volontariamente le dimissioni. La banca ha presentato denuncia per appropriazione indebita.

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