7 marzo 2013

Valconca (RN) - Invece di consegnarla, la postina teneva la posta nel bagagliaio

La scusa addotta dalla postina 54enne - denunciata dalla polizia postale di Rimini per interruzione di pubblico servizio, dopo la denuncia presentata proprio dai responsabili di Poste Italiane per la mancata consegna delle missive: “non sono in grado di svolgere il lavoro perché la zona assegnatami è troppo vasta, e poi ho paura dei cani e di affrontare le persone”.
Poste Italiane, per evitare cause di lavoro che, nel passato, hanno portato all’assunzione di trimestrali a cui era poi stato rinnovato il contratto, da tempo ha deciso di assumere, per 3 mesi, solo una volta. Ecco perché, ogni volta che c’è una nuova assunzione, si pesca nelle graduatorie e “a chi tocca tocca”. Inutile dire che i nuovi assunti, per tre mesi, nulla sanno del servizio; però, mentre i giovani si adattano in pochi giorni e, con gli scooter, vanno di casa in casa, anzi, da buca a buca delle lettere, alla 54enne assunta a giugno del 2012, non volendo andare sulle due ruote, era stata assegnata una Fiat Panda e un territorio periferico da servire (San Giovanni, San Clemente e Morciano).
La donna, invece di rinunciare, avendo paura dei cani (e nelle case di campagna questi sono una presenza costante), e di affrontare le persone-utenti, ha preferito puntare allo stipendio, evitando però di consegnare la posta. Così, quando negli uffici postali di zona sono arrivate le prime proteste, sempre più fitte e rabbiose con il passare dei giorni, i responsabili hanno capito che qualche cosa non andava e hanno segnalato la mancata consegna alla polizia posta di Rimini.
Gli agenti hanno impiegato ben poco per scoprire come, invece che nelle buche delle lettere, la posta era rimasta nel bagagliaio della Fiat Panda. Da qui la denuncia alla 54enne, che invece dei tre mesi previsti ha fatto, poiché allontanata, la postina per la metà del tempo ((tra giugno e luglio dello scorso anno).


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