19 gennaio 2013

L'Aquila - La prefetto finse commozione per le vittime del sisma

Dobbiamo renderci conto dei molti punti di forza femminili nella società odierna.
[...] Il terzo punto è la motivazione al lavoro e l'attaccamento all'istituzione che rappresentano. Se una donna si impegna per 
un ente (...) o tanto più per una causa, ne fa suoi i principi e le regole [...] Il quarto punto è il senso della giustizia. [...]
U. Veronesi fonte
Preoccupata per l’indagine in corso sugli appalti napoletani gestiti al Viminale. Ma anche decisa a gestire l’arrivo alla prefettura dell’Aquila come occasione per una futura carriera, al punto di piangere fintamente per le vittime del terremoto.
E’ il ritratto che traccia del prefetto Giovanna Iurato la richiesta di misure cautelari firmata dai pm partenopei che la scorsa settimana ha portato all’esecuzione di otto ordinanze di custodia cautelare e ieri ha fatto decidere al gip Claudia Picciotti a favore dell’interdizione dai pubblici uffici sia per la stessa Iurato sia per l’ex vicecapo vicario della Polizia Nicola Izzo. 
Un elemento di «negativa personalità» rintracciato in una intercettazione del 2010, scrive il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo insieme ai pm Vincenzo d'Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli, perché «commentando la sua prima giornata ufficiale nella città martoriata dal terremoto scoppiava a ridere, ricordando come si era falsamente commossa davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani». Nella conversazione, annuncia di essere stata nello studentato crollato («Sono arrivata là, mi caricai questa corona e la portai fino a... e mi misi a piangere»).

«Sconcerto, amarezza e indignazione» per le intercettazioni dell'ex prefetto dell'Aquila. Sono queste le prime reazioni tra gli iscritti al Sinpref - associazione sindacale dei funzionari prefettizi-, che a seguito delle intercettazioni tra l'allora prefetto dell'Aquila Giovanna Iurato e l'ex capo della Direzione centrale anticrimine Franco Gratteri, chiede al ministro dell'Interno di «intervenire immediatamente».
«Nella speranza che il quadro possa definirsi al più presto», «va detto che quanto emerso presenta aspetti estremamente inquietanti, dai quali la categoria, quotidianamente impegnata a difendere i valori della legalità e della solidarietà, intende immediatamente dissociarsi, lanciando un messaggio di profonda diversità», afferma Sinpref in una nota, chiedendo «trasparenza e fermezza laddove emergano fondati motivi di non osservanza di tali principi.

La reazione è di sbigottimento ma anche «di pena e di disprezzo»: i familiari delle vittime della Casa dello Studente dell'Aquila sono sotto choc per l'intercettazione in cui l'ex prefetto della città, Giovanna Maria Iurato, dice di aver riso pensando alla sua finta commozione durante la visita, appena nominata prefetto, davanti allo studentato dove morirono 8 ragazzi nel sisma del 2009.
«Se questi sono le persone dello Stato bisogna trovarne altre. Questi soggetti rappresentano solo fame di potere. Non sono rappresentanti delle istituzioni», afferma Antonietta Centofanti, rappresentante dei Familiari delle Vittime della Casa dello Studente. 
Le risate sul sisma dell'Aquila «sono l'esempio dell'ennesima situazione mediatica che ha scandito questo nostro tempo durissimo - racconta Centofanti - La più crudele e pazzesca è questa della prefetto Iurato.
«Trovo che non ci siano parole per raccontare ciò che sta accadendo in questa città, quanta mancanza di pietà c'è».
Antonietta Centofanti, aquilana, nel sisma del 2009 ha perso il nipote Davide proprio nel crollo della Casa dello Studente. Il suo sentimento, e quello di tanti altri cittadini, è di «grande solitudine» ma c'è anche «disprezzo per questa donna, che forse è anche una madre, e forse anche un po' di pena perché ci troviamo di fronte ad una figura di scarsissimo spessore», conclude la rappresentante dei Familiari delle Vittime della Casa dello Studente.

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