13 dicembre 2012

Napoli - Condannata la giudice che raccomandò Mastella al collega

È stata condannata a un anno e quattro mesi di reclusione per un tentativo di corruzione in atti giudiziari, oltre a un risarcimento di 20mila euro.
Ottava sezione penale del Tribunale di Roma, arriva il primo grado di giudizio a carico di Tina Cardone, magistrato oggi in pensione dopo aver svolto ruoli di vertice nell’ufficio gip del Tribunale di Napoli. 
La Cardone è ritenuta responsabile di aver provato ad ammorbidire - con una sorta di segnalazione - la posizione di Clemente Mastella, durante il processo ai vertici Udeur in Campania. Quattro anni dopo il presunto tentativo di condizionamento, un collegio di giudici accoglie la versione della parte offesa, l’ex gip del Tribunale di Napoli Sergio Marotta, da qualche anno in forza alla Procura di Potenza.
Una storia tutta interna agli uffici del Palazzo di Giustizia, che va raccontata a partire da una premessa: quella pronunciata non è una sentenza definitiva: probabile che ci sia un giudizio di appello. 
Ma in cosa consiste questa contrapposizione tra ex giudici della stessa sezione, su cui si è espressa il collegio romano?
Siamo nella primavera del 2009, quando il gip Sergio Marotta è chiamato ad esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio nel corso del processo a carico di Clemente Mastella (ex ministro della Giustizia), della moglie Sandra Lonardo (ex presidente del Consiglio regionale) e di alcuni esponenti del partito Udeur. Stando alla denuncia di Marotta, la giudice Cardone avrebbe provato a chiedere un ammorbidimento, in fase di giudizio preliminare, per Mastella e la moglie. Una segnalazione, un tentativo di raccomandazione sulla scorta del «peso politico di Mastella», secondo quanto emerge dalla denuncia, su cui il pm di Roma Ilaria Calò aveva chiesto una condanna a un anno e otto mesi.

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