6 novembre 2012

Palmi (RC) - Assistente sociale favorisce boss 'ndrangheta

Colta con le mani nel sacco un’Assistente Sociale appartenente all’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Reggio Calabria subito dopo aver intascato una mazzetta. Questi i fatti.
Nei giorni scorsi gli investigatori del Commissariato di P.S. di Palmi - su delega dei sostituti procuratori della Repubblica di Palmi, Andrea Papalia e Luigi Iglio, sotto la direzione del procuratore capo Giuseppe Creazzo - avevano iniziato indagini nei confronti di una donna, -Galletta Maria Grazia, di anni 53, residente a Marina di Gioiosa Jonica (RC), funzionaria di servizio sociale presso l’U.E.P.E. di Reggio Calabria - in ordine al reato di concussione.
In particolare, le indagini scaturivano dalla denuncia di un soggetto [clan Berlingieri, o "degli zingari" - ndr] destinatario di un ordine di carcerazione per una condanna definitiva che, dovendo scontare una pena di mesi 4 di reclusione, aveva chiesto una misura alternativa alla detenzione, in ordine alla quale era necessaria una relazione del servizio UEPE di Reggio Calabria. La relativa pratica era stata assegnata alla Galletta.
La parte offesa denunciava che la funzionaria suddetta gli aveva chiesto il pagamento di una “mazzetta” di 1.000 euro per effettuare una relazione favorevole, minacciando il contrario in caso di mancato pagamento.
Pertanto, in occasione dell’appuntamento fissato dalla donna con la vittima, gli uomini del Commissariato di P.S. di Palmi, sempre coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, attuavano un servizio di osservazione e pedinamento, oltre a una parallela attività di intercettazione. E così, la funzionaria in questione raggiungeva Palmi dove, nelle vicinanze della Casa Circondariale, incontrava l’uomo.
La donna si avvicinava alla vittima e con questi accedeva all’interno di un esercizio commerciale, chiaramente per allontanarsi da eventuali sguardi indiscreti; una volta all’interno, la Galletta si faceva consegnare una mazzetta di 1.000 euro, composta da nr. 10 banconote - precedentemente fotocopiate e contrassegnate dalla Polizia - che riponeva nella borsa; in questo frangente, sempre intercettata dalla polizia, la donna prima di allontanarsi ribadiva all’uomo la richiesta di ulteriore denaro (200 euro) per “concludere la pratica”.
A questo punto, essendosi chiaramente consumato il reato di concussione ed essendo nella piena flagranza di questo, all’uscita dal predetto supermercato, gli agenti intervenivano fermando la donna che nel frattempo era appena risalita sull’autovettura, e rinvenendo, nella borsa della donna, le 10 banconote del taglio di euro 100 cadauna, tutte in precedenza fotocopiate e sottoscritte.
Pertanto, in base ai gravi e concordanti indizi di colpevolezza raccolti nei suoi confronti, la Galletta Maria Grazia veniva dichiarata in stato di arresto in flagranza di reato per concussione e, su disposizione dell’A.G. procedente, veniva ristretta presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria.
Sono in corso ulteriori indagini per accertare se siano stati perpetrati altri analoghi episodi di concussione da parte della predetta.

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