21 novembre 2012

Bologna - Funzionaria MCTC e donna moldava organizzavano esami patente truccati

Girava in auto munita di travestimenti e parrucche "per ogni evenienza" la donna moldava - residente ad Argenta - agli arresti domiciliari per aver ripetutamente sostituito candidati ai quiz per la patente.
Il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di San Giovanni in Persiceto ha condotto sotto la direzione del P.M. Dott.ssa Rossella Poggioli un’indagine relativa al rilascio di patenti di guida “col trucco”, nelle quali è stata implicata anche la donna moldava.
Le investigazioni sono iniziate nel febbraio 2012, quando i militari hanno ricevuto una segnalazione circa “strani” rapporti tra una funzionaria della Motorizzazione Civile di Bologna [Marina Raimo] ed i titolari di un’autoscuola di Medicina (con sedi in Imola, Borgo Tossignano e Medicina e Castel San Pietro Terme). Secondo quanto ricostruito era in atto una “combine” che consentiva la sostituzione dei candidati (soprattutto stranieri) che l’autoscuola presentava per i test teorici di guida con un’altra persona, estremamente preparata e quindi in grado di affrontare e superare l’esame teorico.
Le indagini prolungate e minuziose hanno permesso di identificare la funzionaria della motorizzazione “collaborativa”: R. M. (55enne nata a Roma ma residente a Castenaso), responsabile dell’ufficio patenti e sinistri della MCTC di Bologna e, periodicamente, “sovrintendente” agli esami di guida (teorici e pratici) che ha aiutato i carabinieri a ricostruire gli astuti inganni dell’illecita organizzazione. In pratica la funzionaria, il cui incarico era proprio di verificare in occasione degli esami l’identità dei candidati e consegnare loro un badge magnetico che consente di accedere alle postazioni e redigere i test, comunicava - con un preavviso di circa 2 settimane - i suoi turni di esame ai titolari della scuola guida interessata (M.G. 61enne di Casteguelfo residente a Castel S. Pietro Terme e B. M. 55enne nato e residente a Castel S. Pietro T.). La scuola guida quindi prenotava l’esame via web i propri candidati proprio in quei giorni (la prenotazione è possibile solo in via telematica, pertanto la conoscenza preliminare era indispensabile); gli esaminandi (quasi tutti stranieri, sia uomini che donne) venivano poi indistintamente sostituiti da una donna moldava residente ad Argenta, B. E. quarantaquattrenne di Bouldoresti.
Questa incontrava i titolari dell’autoscuola nel parcheggio della Motorizzazione e riceveva i documenti dei candidati, necessari a presentarsi al test (copia documento d’identità, certificato medico, richiesta di iscrizione su prestampato). Per sviare eventuali indagini, la moldava e i due uomini utilizzavano un linguaggio in codice per fissare gli appuntamenti, fingendo incontri clandestini (sono entrambi sposati ma non hanno, di fatto, alcuna relazione sentimentale fra loro): il titolare dell’autoscuola poteva infatti passarle materialmente la cartella del vero esaminando solo poco prima della sessione d’esame e lo scambio avveniva così normalmente delle immediate vicinanze della MCTC.
La “controfigura”, quindi, favorita dalla funzionaria compiacente, si presentava al posto dei veri candidati a sostenere le prove teoriche. La chiamata nell’ufficio della funzionaria avveniva tramite il cognome dei candidati, pertanto nessuno poteva notare che era una donna a rispondere al posto di un uomo.
La signora moldava, regolarmente impiegata in una casa di cura, veniva “normalmente attivata” da uno dei titolari dell’autoscuola con qualche giorno d’anticipo sulla data degli esami, ma teneva costantemente in auto vari cambi d’abito per poter far fronte ad eventuali emergenze: la sostituzione era accompagnata infatti da veloci camuffamenti (con parrucche e occhiali) e cambi d’abito, operati dalla donna nella propria autovettura nel parcheggio della Motorizzazione, così da riuscire a sostituire anche 3-4 candidati in una sola mattinata.
Gli scambi del denaro pattuito per le prestazioni della funzionaria, invece, avvenivano direttamente nel suo ufficio, dove riceveva abitualmente uno dei titolari dell’autoscuola che le portava la classica “bustarella”.
Sono stati più di 50 i casi di sostituzione di persona accertati con le modalità sopra descritte fra metà febbraio ed il 14 novembre 2012.
Gli investigatori hanno inoltre stimato che la patente “facilitata” costava agli iscritti 2.500 euro, a fronte dei 700 normalmente richiesti per il corso formativo. Di questi, 100 euro andavano direttamente alla moldava mentre il resto veniva suddiviso fra l’autoscuola e la funzionaria compiacente.
Completate le indagini da parte dei carabinieri, la funzionaria R. M., i titolari autoscuola e la cittadina moldava B. E., sono stati tutti denunciati per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, falso ideologico in atto pubblico e sostituzione di persona.
I candidati “truffaldini”, emersi nell’ambito dell’indagine, sono stati invece denunciati per concorso con i predetti nel reato continuato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative, consistente nell’aver indotto in errore i funzionari dell’ufficio patenti della motorizzazione che rilasciavano loro la patente di guida; inoltre, è stato richiesto il sequestro e la revoca delle relative patenti di guida, tutte corrisposte a soggetti evidentemente incapaci di superare il test e quindi assolutamente inidonei all’abilitazione. E’ stato peraltro chiesto il sequestro preventivo delle quattro sedi della scuola guida, ubicate ad Imola, a Medicina, a Borgo e a Correggio.
La Procura della Repubblica di Bologna, nella persona della Dottoressa Poggioli, concordando con le risultanze investigative prodotte dai Carabinieri e considerando la gravità delle condotte dei malfattori (che determinavano la messa in circolazione sulla strada di persone non in grado di guidare consapevolmente e responsabilmente un veicolo), ha proposto al G.I.P. di applicare una misura restrittiva nei confronti dei predetti quattro associati, proposta che è stata condivisa dal Dr. Alberto Gamberini, che ha emanato altrettante ordinanze di custodia cautelare a carico dei quattro.
I militari della Compagnia di S. Giovanni in Persiceto hanno eseguito i provvedimenti proprio stamattina, in occasione dell’ennesimo “esame col trucco” organizzato in concomitanza con il turno della funzionaria in qualità di “vigilante” sulla sessione d’esame. Ad esclusione della cittadina moldava, ristretta agli arresti domiciliari, sono stati tutti associati alla Casa Circondariale Dozza di Bologna.
Contestualmente, in esecuzione del citato provvedimento, unitamente a militari delle Compagnie Carabinieri di Bologna Centro, Bologna Borgo Panigale, Imola, Medicina, Molinella, Vergato, Forlì, Udine, Sesto San Giovanni, Portomaggiore, Lugo, Faenza, Pavullo nel Frignano, sono state sottoposte a sequestro tutte le 4 sedi dell’autoscuola in argomento, nonché le patenti di guida/permessi temporanei intestati a 52 soggetti, anch’essi sottoposti alle indagini per aver concorso con gli arrestati nel reato continuato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative, consistente nell’aver indotto in errore i funzionari dell’ufficio patenti della motorizzazione che rilasciavano loro la patente di guida.

vota su Diggita share su Facebook Twitter vota su OKNotizie