La Corte d’appello di Venezia ha confermato la sentenza di primo grado nei
confronti della ex dirigente dell’Urbanistica di Portogruaro, la pordenonese
Loredana Pigozzo, condannata il 3 novembre 2011 a un anno e 4 mesi di reclusione
per induzione alla corruzione.
La sentenza di primo grado prevedeva anche il pagamento di una provvisionale
di 20mila euro a favore del Comune di Portogruaro.
Il tribunale aveva derubricato l’accusa in induzione alla corruzione,
concedendo la sospensione e non menzione della pena, per un reato che si
concretizza nel prospettare un beneficio a vantaggio di un pubblico ufficiale,
anche se poi l’intesa non va in porto. In questo caso, infatti, non c’erano prove per dimostrare che c’era stato il passaggio di
danaro.
Il processo aveva posto la parola fine - almeno in primo grado - ad una
vicenda giudiziaria che nel 2007 sconvolse il Veneziano: il pubblico ministero Rita Ugolini si
era battuta durante il processo di primo grado per una condanna a due anni e 4
mesi di reclusione.
La vicenda - secondo quanto ricostruito dalla pm Ugolini - riguardava il
presunto accordo corruttivo tra l’imputata e Carlin per far nominare
l’avvocato Fulvio Lorigiola legale della “Pirelli-Re”, controparte del Comune
nella vicenda dell’area ex Eni. Il pm aveva puntato soprattutto sulle
intercettazioni telefoniche e ambientali. Secondo l’accusa, la dirigente del
Comune di Portogruaro si era spesa per far nominare Lorigiola, che aveva un
accordo con Carlin in modo da dividere i guadagni dell’operazione immobiliare,
con alcune migliaia di euro per la responsabile dell’Urbanistica.