8 dicembre 2012

Locri (RC) - La deputata PD condannata per truffa ha continuato a prendere lo stipendio dall'Asl

Ha ricevuto lo stipendio, pur essendo deputata.
In realtà Maria Grazia Laganà, parlamentare del PD, ha sempre regolarmente comunicato all’Azienda sanitaria la sua condizione di deputata sin dal 2008, con conseguente sospensione delle spettanze per “aspettativa per mandato parlamentare”. Comunicazione che è sempre stata recepita dagli uffici in cui si determinano e si erogano gli stipendi, fino al febbraio del 2011. A partire da questo mese, improvvisamente, oltre 4mila euro al mese sono partiti in direzione del conto corrente della onorevole Laganà, con la voce "stipendio", fino all'ottobre 2012.
La vicenda costituisce un vero mistero, perché se un dipendente è in aspettativa fino a data da definirsi, fare scattare il pagamento delle spettanze, senza alcuna richiesta o carta-giustifica, non ha alcun senso. 
I più alti dirigenti dell’Asp hanno immediatamente chiesto conto agli uffici preposti della situazione, richiedendo una relazione scritta sull’accaduto. L’anomalia è saltata fuori poco dopo l’arrivo del nuovo direttore generale Renato Carullo.

6 ottobre 2012 - Condanna a due anni per tentata truffa, falso e abuso per la parlamentare del Pd, Maria Grazia Laganà. È quanto ha deciso il tribunale collegiale di Locri al termine del processo che ha visto imputata la esponente politica, nella qualità di ex vicedirettore dell’Azienda sanitaria del centro jonico reggino, in relazione a una fornitura di materiale per l'ospedale.
La Laganà non andrà in carcere perché l'esecuzione della pena è sospesa. La parlamentare ha deciso di autosospendersi dal partito
L'indagine che ha portato alla condanna della Laganà risale al 2006 e fu avviata dalla Guardia di finanza sulla base della relazione del prefetto Paola Basilone, nominato commissario all’Asl di Locri dopo lo scioglimento dell’Azienda disposto all’indomani dell’omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno (marito della Laganà), avvenuto il 16 ottobre 2005.
Il sostituto procuratore Giuseppe Adornato, nella sua requisitoria, aveva chiesto la condanna di Maria Grazia Laganà a tre anni.

vota su Diggita share su Facebook Twitter vota su OKNotizie