25 ottobre 2012

Imola (BO) - Arrestata e liberata, la zingara torna subito a rubare

È arrivata un’altra denuncia per furto per la 22enne croata dai 29 nomi falsi, già arrestata il mese scorso dai carabineri. E’ accaduto pochi giorni fa all’interno dello showroom Progetto Luce, a Toscanella, dove a essere derubate sono state due donne che si trovavano al lavoro all’interno dell’azienda di via Emilia.
La 22enne, con diversi precedenti di polizia di alle spalle, è riuscita a entrare all’interno del magazzino e a rubare soldi, per un totale di 500 euro, ed effetti personali appartenenti alle due malcapitate.
Le indagini, condotte dai militari dell’Arma di Dozza, hanno consentito di risalire all’autrice del fatto attraverso un fascicolo fotografico mostrato alle due derubate. La croata, già nota alle forze dell’ordine per i suoi ‘blitz’ con furto, è stata identificata e adesso dovrà comparire, per l’ennesima volta, di fronte all’autorità giudiziaria. Prima di quello di Toscanella, l’ultimo episodio che ha visto coinvolta la 22enne è datato 4 settembre. In quell’occasione, la ragazza era stata arrestata per un furto in appartamento assieme a una tredicenne. Le due avevano sfondato il vetro di una finestra in uno stabile di via Andreini, a Imola, riuscendo a introdursi all’interno del locale. Grazie alla descrizione completa fornita al centralino del 112 da un cittadino, però, i Carabinieri avevano riconosciuto le due complici che si stavano allontanando per le vie limitrofe. Le ragazze erano state trovate in possesso di arnesi idonei allo scasso e di una serie di oggetti in argento. Le successive indagini avevano permesso di rilevare che il bottino proveniva dalla casa di una 83enne che avevano appena ‘visitato’. 
Sempre in quella circostanza, da un controllo alla banca dati delle forze di polizia, era emerso che la 22enne, durante le sue precedenti permanenze in caserma per i vari reati commessi in passato, aveva fornito ben 29 nomi falsi. La minorenne invece ne aveva forniti ‘soltanto’ cinque. Al termine degli atti di rito, la maggiorenne era stata arrestata e immediatamente liberata, mentre la tredicenne affidata ai servizi sociali.

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