14 settembre 2012

Venezia - Arrestate 8 zingare bosniache borseggiatrici

Secondo gli inquirenti vivono nei campi nomadi di altre città, prevalentemente di Roma e Milano, e arrivano a Venezia "solo per commettere reati". Borseggi e furti, in un centro, come quello lagunare, caratterizzato da una notevole affluenza turistica.
Il commissariato di San Marco ha messo nel mirino un gruppo di donne di nazionalità bosniaca, tra cui alcune minorenni. Giovedì, infatti, due di loro sono state individuate dai poliziotti e poi riconosciute dalla vittima di un borseggio, che aveva descritto due donne sospette che verso le 15 di ieri si erano avvicinate a lei in piazza San Marco poco prima di essere derubata del portafoglio.
La coppia di ladre è stata individuata ancora nei pressi della piazza. La più grande delle due, poi identificata per H.S., cittadina bosniaca di 23 anni, è stata arrestata e oggi condannata alla pena di un anno e tre mesi di reclusione. La donna, pertanto, è stata condotta al carcere femminile della Giudecca.
La complice, 17enne connazione di H.S., è stata, invece, denunciata al tribunale per i minori.
Le due, entrambe residenti in un campo nomadi di Roma, fanno parte di un gruppo di otto giovani dedite alla commissione di furti, due delle quali già arrestate dagli operatori del commissariato lo scorso 22 giugno (M.O., bosniaca di 21 anni, domiciliata in un campo nomadi di Milano) e il 2 settembre (B.O., bosniaca di 21 anni, domiciliata in un campo nomadi di Roma).
Altre due componenti del gruppo, sempre del paese slavo (D.J. al momento del fatto 17enne e C. S. di 17 anni domiciliate in campi nomadi di Roma e di Milano), sono state invece denunciate al tribunale dei minori. C.S. era stata, peraltro, già fermata e denunciata dagli agenti lo scorso 2 settembre per furto aggravato, in concorso con B.O. Altre tre componenti del gruppo sono state identificate e allontanate dal capoluogo.

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