23 maggio 2012

Sondrio - Papà è morto, lei continua a incassare la pensione. Condannata a 16 mesi per truffa aggravata.

Per tre anni ha ritirato la pensione del padre scomparso. Fino a quando i carabinieri le hanno messo le manette ai polsi davanti allo sportello della Banca popolare di Sondrio dove Luigia S., 56 anni, s'era presentata lo scorso novembre per prelevare i 2.500 euro accreditati dall'Inps. Ora la donna, sposata e madre di una figlia, è stata condannata dal giudice Bruno Giordano a 1 anno e 4 mesi di carcere (pena sospesa) per truffa aggravata ai danni di un ente pubblico. Luigia S. dovrà anche risarcire i 60.067 euro ricevuti «senza titolo» dall'Inps che s'è costituito parte civile. La truffa era stata scoperta dopo una segnalazione all'istituto bancario. L'arresto era stato convalidato e la donna rimessa in libertà. 
Nel frattempo i legali della 56enne avevano avviato l'iter per il patteggiamento, facendo sapere di voler restituire la pensione «in eccesso». Non è stato così, però, e il giudice l'ha condannata con la condizionale: se non restituirà i 60 mila euro all'Inps entro 30 giorni (da quando la sentenza passerà in giudicato) la donna finirà in carcere. 
La donna s'è giustificata dicendo che doveva pagare la badante alla madre anziana e malata. Eppure mettendo in piedi la truffa ha, per assurdo, danneggiato proprio la madre che altrimenti avrebbe avuto diritto alla reversibilità.

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