4 maggio 2012

Molfetta (BA) - La perito del tribunale omette di trascrivere nell'intercettazione: "Cosa ho fatto!.. ho ucciso Annamaria!.."

Nuovo colpo di scena nella vicenda giudiziaria sull'omicidio di Annamaria Bufi, la ragazza di 23 anni trovata morta sulla strada statale 16 bis nei pressi della zona industriale di Molfetta la notte fra il 3 e il 4 febbraio 1992.
Nella mattinata di ieri, presso la terza sezione penale della Corte di Appello di Bari, si è concluso il processo nei confronti di Maria Tricarico, il tecnico nominato dalla corte d’assise di Trani, condannata in primo grado a un anno di reclusione per aver falsificato la perizia su un’intercettazione disposta dalla corte, omettendo di trascrivere parte di un colloquio. "Cosa ho fatto, cosa ho fatto, ho ucciso Annamaria" sono le parole che Marino Domenico Bindi, imputato dell’omicidio, avrebbe pronunciato in un momento di sconforto rivolgendosi a un amico, Onofrio Scardigno, e da questi riferite a una terza persona, Michele Nanna, durante una conversazione intercettata.
Ma nella trascrizione, a cura della Tricarico, non c’era traccia di questo passaggio.

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