7 marzo 2012

Isernia - La ginecologa non si accorse che la bimba sarebbe nata senza braccia

La loro bimba è nata affetta da una grave malformazione, ossia senza gli arti superiori. Ed ora il tribunale di Isernia, in primo grado, ha stabilito in loro favore un risarcimento milionario, emettendo una dura sentenza di condanna nei confronti della ex Asl 2 Pentria.
I fatti risalgono al 2006, quando al momento del parto, i neo genitori hanno appreso che la loro piccola non aveva le braccia. Eppure nessuno, fino a quel momento, aveva mai paventato l’eventualità che il feto mostrasse anomalie di sorta. Allo shock è quindi seguita la denuncia, che ha visto coinvolto in primis la ginecologa che ha seguito la gestante nel corso della gravidanza; di conseguenza l’azienda sanitaria locale, per la quale il medico prestava servizio. Secondo il giudice monocratico Alfonso Piccialli la ginecologa, dipendente dell’Ospedale di Isernia, sarebbe colpevole di negligenza e di imperizia. Ma soprattutto, con la mancata diagnosi delle malformazioni al feto, avrebbe impedito ai futuri genitori di esercitare il diritto ad un aborto preventivo, come previsto dalla legge numero 194 del 1998.
Ai genitori sono stati riconosciuti danni biologici, materiali e morali per oltre un milione di euro. Riceveranno, inoltre, 4mila euro annui per il mantenimento della figlia, fino a che la stessa non sarà economicamente autosufficiente.

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