25 febbraio 2012

Castel S. Pietro R. (RM) - Direttrice Poste truffa 2mln di euro a risparmiatori e li sperpera al gioco

23 maggio 2013E' stata condannata in appello a 4 anni e 8 mesi con rito abbreviato per truffa e peculato Daniela Paponetti, 57enne ex direttrice dell'Ufficio postale di Castel San Pietro Romano.
La donna, che da 15 anni lavorava come direttrice e unica impiegata nel piccolo ufficio postale a pochi chilometri da Palestrina, era riuscita nel tempo a conquistare la fiducia di tutti. Poi dal 5 maggio 2011 se ne persero le tracce e alcuni parenti ne denunciarono la scomparsa. Una decina di giorni dopo la fuga cominciarono ad arrivare le prime denunce dei correntisti che si ritrovarono con il loro conto prosciugato.
La donna, si scoprì, era infatti sparita con un "bottino" di circa due milioni di euro sottratti a pensionati e risparmiatori attraverso piccoli trucchi e spericolate manovre contabili. Una somma che per lo più fu sperperata tentando accanitamente la fortuna al gioco.
Al termine di una complessa serie di operazioni di coordinamento e ad un proficuo raccordo investigativo, che ha visto in campo la Compagnia Carabinieri di Palestrina - che ha condotto sin dall'inizio le indagini sotto la direzione della Procura di Tivoli, l'Interpol e le Autorità elvetiche -, l'ex direttrice, originaria della provincia dell'Aquila, ma residente a Zagarolo, dopo nove mesi di latitanza, fu arrestata nel febbraio 2012 in Svizzera. La donna fu individuata dagli investigatori a Samnaun, antico paradiso dei contrabbandieri nel triangolo formato da Svizzera, Austria e Italia. (omniroma.it)
http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-13:15/20431
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lazio/2013/05/23/Rubo-soldi-condannata-direttrice-poste_8755021.html

25 febbraio 2012 - Ha avuto fine la fuga della direttrice-impiegata dell’ufficio postale di Castel San Pietro Romano, che si era divulgata con un bottino di oltre due milioni di euro sottratti a pensionati e risparmiatori. La donna 57enne è stata arrestata in Svizzera dalla polizia del Cantone dei Grigioni a Samnaun, l’antico paradiso dei contrabbandieri nel triangolo formato da Svizzera, l’Austria e Italia, ora amena località di vacanze per gli amanti delle escursioni e degli sport invernali.
Alla sua localizzazione si è giunti a seguito di una complessa serie di operazioni di coordinamento ed ad un proficuo raccordo investigativo che ha visto in campo la Compagnia Carabinieri di Palestrina, che ha condotto sin dall’inizio le indagini sotto la direzione della Procura della Repubblica di Tivoli, l’Interpol e le Autorità elvetiche.
La donna da 15 anni lavorava come direttrice e unica impiegata nel piccolo ufficio postale nel grazioso borgo di “Pane, amore e fantasia” a Castel San Pietro Romano, piccolo comune a pochi chilometri da Palestrina, riuscendo nel tempo a conquistare la fiducia di tutti. Tanti erano i risparmiatori, anche dai vicini Comuni, ad affidarle i soldi. La fiducia le ha consentito, nel tempo, di avere quelle libertà, attraverso piccoli trucchi e spericolate manovre contabili, che le avrebbero consentito di accantonare, con una lenta e costante sparizione di danaro, una cifra considerevole fino al 5 maggio 2011, quando aveva deciso che sarebbe stato l’ultimo suo giorno da direttrice. Aveva anche calcolato che l’indomani ci sarebbe stato uno sciopero e poi il week end. Aveva congegnato un piano quasi perfetto che le ha permesso di pianificare la fuga con tre giorni di vantaggio sugli investigatori, i quali una volta scoperta la truffa, non l’avrebbero più trovata perché aveva già raggiunto indisturbata la Svizzera.
La donna non aveva dato più notizie di sé nemmeno ai congiunti che, allarmati, solo lunedì 9 maggio si erano rivolti ai Carabinieri della Compagnia di Palestrina per segnalare la scomparsa, di cui poi si era anche occupata la trasmissione “Chi l’ha visto?”. Da quel giorno è stata avviata la ricerca incessante della donna, che si è protratta per mesi, fino alla certezza della sua presenza sul territorio svizzero. Da qui la richiesta di estradizione avviata dalla Procura della Repubblica di Tivoli basata sulle minuziose risultanze investigative dei Carabinieri, fondate, anzitutto, sulle denunce rese da oltre una sessantina di ignari risparmiatori – tra cui anche il primo cittadino del centro preneste – e dall’analisi della scrupolosa e puntuale ricostruzione contabile avviata, anche ai fini del risarcimento, dagli organi ispettivi delle Poste Italiane per quantificare l’ammanco di danaro, per lo più riutilizzato dalla ex direttrice per tentare accanitamente la fortuna nel gioco e solo in piccola parte rinvenuto e sequestrato su alcuni conti bancari a lei riferibili.
La donna era stata indagata per truffa e peculato, reati per i quali è stato emesso il provvedimento di cattura.
A giorni il trasferimento della donna al confine italo-svizzero per la consegna sul territorio nazionale ai Carabinieri, per poi essere rinchiusa nel carcere di Rebibbia.

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