14 dicembre 2012

Bologna - Condannata l'infermiera che, fra finte malattie e false maternità, aveva lavorato 6 giorni in 9 anni

È stata condannata a due anni senza condizionale Silvia Sarti, l'infermiera del Policlinico Sant'Orsola, accusata di aver lavorato solo sei giorni in nove anni, con lunghi periodi di malattie ed assenze per maternità di fatto mai dimostrate.
La condanna è solo un primo passo, perché riguarda una parte della vicenda, quella relativa a due gravidanze mai avute. Resta in piedi una seconda tranche dell'inchiesta del pm Claudio Santangelo e dei carabinieri del Nas riguardante gli altri periodi di assenza per presunta malattia.
La condanna è stata inferta in giudizio abbreviato e la donna - 45 anni, che era stata messa agli arresti domiciliari - deve anche risarcire il Policlinico con 25mila euro di provvisionale. È stato quantificato anche un danno erariale da parte della Corte dei Conti verso il servizio pubblico nazionale.

23 novembre 2011 - Negli ultimi 9 anni ha lavorato solamente per 6 giorni, con lunghi periodi di malattie ed assenze per maternità di fatto mai avute.
I carabinieri del Nas di Bologna hanno posto agli arresti domiciliari una dipendente di 45 anni dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Orsola Malpighi di Bologna, indagata per truffa aggravata ai danni di enti pubblici e falso ideologico in documentazione pubblica.
L’arresto è avvenuto su misura del gip di Bologna Alberto Gamberini, richiesta dal Pm Claudio Santangelo, e deriva dalle indagini del Nas su un’operatrice tecnica (con funzione di supporto assistenziale dell’ospedale). L’indagine è stata ribattezzata ‘figli mai nati’.
L’operatrice, infatti, oltre ad essere risultata assente per continuati e prolungati periodi di malattia, sui quali sono in corso ulteriori indagini per accertarne la veridicità delle condizioni, si era assentata per due presunte gravidanze, dapprima per complicanze della gestazione e poi per maternità obbligatoria, di fatto non vere o comunque non portate a termine. Secondo l’accusa, la donna con artifizi e raggiri, è riuscita dapprima ad ottenere da medici del consultorio familiare e dell’Ospedale Maggiore i certificati di maternità a rischio, non sottoponendosi a specifici esami diagnostici per l’accertamento dell’effettivo stato di gravidanza.
Successivamente avrebbe indotto in errore anche la Direzione del Policlinico Ospedaliero e la Direzione Provinciale del Lavoro usufruendo in modo indebito dei periodi di assenza. Inoltre, producendo false certificazioni comprovanti la nascita dei due figli nel febbraio 2004 e nell’ottobre 2009, ha usufruito indebitamente dei benefici di detrazione d’imposta per figli a carico. Il danno erariale, al momento, è stato quantificato in circa 33.117 euro.

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