14 ottobre 2011

Lugo (RA) - La "cieca" che faceva la parrucchiera

Da anni percepiva una pensione di invalidita' perche' riconosciuta cieca totale. Ma lavorava quotidianamente nel suo negozio da parrucchiera, faceva la spesa al mercato da sola e si recava al lavoro a bordo della sua bici. E' stata denunciata per truffa aggravata ai danni dello Stato la 62enne di Lugo, in provincia di Ravenna, "smascherata" dalla Guardia di finanza al termine di indagini nate dal riscontro di una evidente anomalia: la signora A., di origini calabresi ma da anni trapiantata in Romagna, figurava nell'elenco dei non vedenti ma anche in quello dei coiffeur.
Immediati gli accertamenti: dal bar posto davanti al suo salone di bellezza la donna e' stata vista pettinare i capelli alle sue clienti, muoversi con disinvoltura tra le pareti del negozio, scherzare e ridere. Ma la prova dell'inganno e' emersa con ancora maggiore evidenza nei giorni successivi, quando i militari hanno seguito discretamente A. mentre usciva da casa, piu' o meno sempre alla stessa ora, attraversava la strada all'altezza delle strisce pedonali dopo aver disciplinatamente guardato a destra e sinistra che non sopraggiungessero automobili, percorreva le vie del centro di Lugo, arrivava in negozio pronta a cominciare la nuova giornata lavorativa; una veloce colazione a meta' mattina, poi a casa per l'ora di pranzo.
Non solo: il mercoledi' mattina e' stata vista aggirarsi, sempre da sola, per le bancarelle del mercato, ma lo stupore dei finanzieri e' arrivato al culmine quando A., uscita da uno dei suoi negozi preferiti, ha inforcato la bicicletta appoggiata al muro ed e' tornata a casa.
Acquisita la documentazione comprovante la procedura di riconoscimento della cecita', sono stati sentiti i medici coinvolti. Si e' scoperto cosi' che la pensione per invalidita' era stata riconosciuta gia' nel 1986, per una cecita' definita parziale. Mentre nel '97, a seguito della prima revisione, il medico legale aveva prescritto che la signora fosse accompagnata quando usciva.
Nel 2008 venne certificato che la signora era in grado di contare le dita a pochi centimetri e che la sua mobilita' era limitata da barriere architettoniche: di qui la definizione di "non occupabile in attivita' economiche e/o extradomestiche". A questo punto, le testimonianze dei medici della commissione e del medico specialista risultano discordanti ma su una cosa tutti sono d'accordo: con un handicap visivo di quel tipo A. non poteva salire le scale, fare shopping, lavorare da parrucchiera. Ma soprattutto non poteva girare in bici.

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