2 agosto 2011

Palermo - Sanitaria non diagnosticò tumore: paziente morta

Non diagnosticò un tumore alla mammella a una paziente. Ora lei, un medico dell'ospedale Buccheri La Ferla di Palermo, è stata condannata, e l'ospedale dovrà risarcire ai coniugi 39.355,59 euro. Lo ha deciso la prima sezione civile del Tribunale: la paziente, rimasta successivamente incinta, dovette abortire avendo scoperto solo durante la gravidanza di avere un cancro.
Con l'operato del medico Angela Di Palermo, dice il Tribunale, la coppia «è stata lesa nel diritto di programmare la propria esistenza, di scegliere di dare alla luce una nuova creatura nella consapevolezza della reale situazione di salute della donna e riconducibile alla condotta colposa del medico, che per imperizia ha errato la diagnosi». La vicenda risale al 2002, quando la donna si rivolse al nosocomio per un'ecografia al seno: il medico, secondo il Tribunale, non avrebbe interpretato correttamente l'esame ecografico, omettendo di diagnosticare un carcinoma alla mammella.
La sentenza di primo grado è arrivata a distanza di sette anni; durante il procedimento la donna è morta proprio a causa del tumore. Il risarcimento è stato riconosciuto alla coppia perchè «i patemi d'animo attraverso cui i coniugi giunsero alla determinazione di interrompere la gravidanza - si legge nella sentenza - non coinvolgono solo la madre, ma anche il padre, e stante la rilevanza costituzionale della famiglia quale società naturale, fondata sul matrimonio (articolo 29 della Costituzione), hanno ritenuto meritevole di tutela non solo la posizione della donna ma anche quella del marito».

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