6 luglio 2011

Viadana (MN) - Ex assessore condannata per la truffa del latte

La seconda sezione penale della Corte d’appello di Torino ha condannato ad un anno e sei mesi (con la condizionale) la commercialista viadanese Cristina Maestri ed a 4 anni e mezzo l’europarlamentare leghista Giovanni Robusti, leader storico della protesta.
Per la Maestri, ritenuta dai giudici soltanto una partecipante all’associazione, e non una promotrice, è comunque un brutto colpo, visto che in primo grado era stata assolta.
La vicenda è quella delle sei Cooperative Savoia (di cui la Maestri era segretaria e Robusti amministratore), costituite appositamente una dopo l’altra per figurare fittiziamente quali acquirenti del latte prodotto in eccesso, rispetto alle quote prescritte dalle normative, da una parte degli allevatori piemontesi. Secondo quanto accertato dall’inchiesta “Black milk” della Guardia di Finanza, il latte in realtà finiva direttamente ai caseifici: si eludeva così il meccanismo del prelievo forzato alla fonte da parte dell’Agea, congegnato per far pagare le multe e scoraggiare la linea di comportamento sostenuta dai Cobas.
Quelle prescritte sarebbero le truffe messe a segno dalle prime quattro cooperative. Il danno erariale provocato dalle Savoia è stato calcolato in 130 milioni di euro, senza contare le sanzioni che lo Stato dovrà pagare all’Unione Europea per la produzione in eccesso di latte. La sentenza ha stabilito il diritto al risarcimento in sede civile per il Ministero delle Politiche agricole, l’Agea, la Coldiretti ed altre associazioni di allevatori, nonché per il Codacons, costituitosi a nome dei consumatori. Avrebbe avuto diritto anche la Regione Piemonte; ma il governatore leghista Roberto Cota ha recentemente revocato la costituzione di parte civile.

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