20 luglio 2011

Perugia - Ispettrice del Lavoro chiedeva soldi ad imprenditori per coprire debiti di gioco

Chiedeva soldi in prestito agli imprenditori ingenerando in loro il convincimento che una loro risposta negativa gli sarebbe valsa una sanzione da parte dell’ispettorato del lavoro. Invece li usava per il suo vizio del gioco, almeno secondo l’ipotesi della procura di Perugia. Già perché la donna che chiedeva prestiti a tre zeri agli imprenditori lavora presso la direzione provinciale dell’ispettorato del lavoro di Perugia. Ora R.C., 59 anni, si trova agli arresti domiciliari per un’ordinanza emessa dal gip Carla Maria Giangamboni in cui la donna è accusata di concussione.
Secondo i militari dell’aliquota carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, coordinati dal sostituto procuratore Manuela Comodi, tra l’estate 2010 e oggi, sono stati accertati più episodi di concussione e tentata concussione per un totale di circa 80 mila euro. La misura cautelare è scaturita a seguito di articolate e prolungate indagini, partite dalle dichiarazioni di un imprenditore della zona. La predetta ispettrice infatti induceva vari imprenditori della zona a consegnarle denaro contante in prestito, in altri casi vi e’ stato solo il tentativo, ingenerando nelle parti offese la convinzione che in caso di rifiuto avrebbero subito controlli e conseguenti sanzioni da parte dell’ispettorato del lavoro ove la stessa presta servizio.
Circa la destinazione dei prestiti l’ispettrice ha visto aggravarsi le proprie condizioni economiche anche a causa del vizio del gioco in alcune ricevitorie della zona. Le indagini sono tuttora in corso allo scopo di accertare la presenza di altri imprenditori che potrebbero aver subito richiesta analoghe da parte dell’ispettrice e le altre motivazioni che giustificavano le richieste dei prestiti.

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