"Perché andare a lavorare se si può timbrare il cartellino e tornare a casa per fare la spesa e sbrigare le faccende domestiche?". Lo avrà pensato l'assistente sociale dell'Asl di Foggia che aveva messo in opera questa quotidiana pratica nella sede in cui lavorava, in piazza della Libertà.
La 45enne però non aveva fatto i conti con la Digos, che la stava controllando. Gli agenti della questura, guidati da Antonio Caricato, tra maggio e giugno avevano infatti predisposto una serie di appostamenti per monitorare il fenomeno dell'assenteismo negli enti pubblici e hanno riscontrato che l'assistente sociale arrivava sul luogo di lavoro regolarmente alle 7.30, timbrava il cartellino e poi si rimetteva in auto e andava via.
La donna è stata filmata mentre, invece di essere al suo posto, tornava a casa per le faccende domestiche o faceva la spesa al supermercato. Dopo due ore, verso le 9.30 faceva ritorno all'Asl e iniziava a lavorare. Su di lei adesso grava un'ordinanza di custodia cautelare richiesta dal sostituto procuratore foggiano Antonio Laronga ed emessa dal gip Antonio Diella, che l'accusa di truffa aggravata. L'assistente sociale è stata arrestata e attualmente è ai domiciliari.
