1 giugno 2011

Pietra Ligure (SV) - Una dipendente ASL si appropriava dei soldi del ticket

Era finita a giudizio per peculato e falso perché, secondo l’accusa, avrebbe trattenuto in più occasioni i soldi dei ticket pagati da una decina di utenti dell’Asl di Savona. Questo pomeriggio, in tribunale a Savona, una dipendente dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, Anna Lisa Primus, è stata condannata a tre anni, sei mesi e dieci giorni di reclusione (di cui tre anni le sono stati però indultati). La donna, alla quale è stata inflitta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, è stata condannata solo per l’accusa di peculato: per il falso la sentenza è stata infatti di “non luogo a procedere” per prescrizione del reato.
Gli episodi contestati risalgono al periodo in cui la Primus lavorava come videoterminalista all’accettazione amministrativa del laboratorio di analisi del nosocomio pietrese: secondo il pm Danilo Ceccarelli, in una decina di casi, lei avrebbe intascato i pagamenti dei ticket che i pazienti avevano versato per le prestazioni sanitarie. Per gli inquirenti, le somme che la dipendente avrebbe trattenuto erano modeste: si parla di 15-20 euro (solo in un paio di casi di 50) a volta, per un totale di circa 400 mila delle vecchie lire.
Dall’azienda si erano accorti degli ammanchi dopo le segnalazioni di alcuni utenti che, pur avendo pagato il ticket, non si erano visti consegnare la ricevuta della quale necessitavano. Dai conteggi contabili era stato verificato che, effettivamente, mancavano dei soldi e i sospetti si erano concentrati sull’impiegata. Ne era derivata una denuncia alla Procura che aveva fatto scattare l’indagine poi sfociata nel rinvio a giudizio della donna che ha sempre respinto le accuse.
Molti dei testimoni sentiti in aula avevano confermato di aver consegnato i soldi all’impiegata senza avere in cambio una ricevuta. Sembra che in certi casi la dipendente consegnasse i risultati della analisi a “domicilio”, proprio per evitare che gli utenti si recassero allo sportello.

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