11 giugno 2011

Milano Marittima - Coi soldi rubati l'ex direttrice Poste faceva spese folli

9 giugno 2011 - Ha sottratto in cinque anni dal conto corrente postale dell'anziano titolare dell'hotel Asiago Beach di Lido di Savio la bellezza di poco più di 500mila euro: 250mila euro con assegni vidimati falsificati, il resto della cospicua somma con 95 prelievi con carte postamat "fantasma". Il tutto fino allo scorso dicembre, quando uno dei figli ha scoperto l'ammanco, denunciando l'episodio ai Carabinieri. Nei guai è finita la direttrice delle Poste di Milano Marittima.
Si tratta di Cinzia Cimatti, 54enne di Lido di Classe, arrestata mercoledì pomeriggio con l'accusa di falsità ideologica aggravata e continuata commessa da un pubblico ufficiale in atti pubblici, violazione della normativa sulla prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio e concorso in peculato continuato.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri di Savio e della Compagnia di Cervia e Milano Marittima, coordinati dal sostituto procuratore di Ravenna Gianluca Chiapponi, la donna
effettuava le illecite operazioni in particolar modo negli orari di chiusura al pubblico. Il quadro è stato ricostruito anche grazie alla collaborazione degli ispettori delle Poste. Mercoledì l'epilogo, con il blitz degli uomini dell'Arma all'ufficio di via Ravenna.
Nel corso dei controlli gli investigatori, affiancati da un ispettore regionale delle Poste, hanno temporaneamente bloccato bancomat e terminali per impedire eventuali flussi di denaro. Sono stati verificati registri contabili ed eventuali ammanchi. Inoltre si è proceduto al sequestro di documentazione, a disposizione del pm Chiapponi. I Carabinieri hanno caricato la direttrice, con il volto coperto da una maglia, poco dopo le 19 per esser portata al carcere di Forlì.
Il Colonnello del comando Provinciale, Guido De Masi, ha sottolineato nel corso dell'incontro con i giornalisti "massima fiducia nelle Poste, che si sono mosse con un proprio ispettore e che provvederanno a rimborsare la vittima. Inoltre le poste di Milano Marittima resteranno chiuse per il tempo necessario per effettuare i dovuti controlli per verificare eventuali ammanchi nei conti di altri correntisti, i quali verrebbero anche loro rimborsati".

11 giugno 2011 - Viaggi sulla costa amalfitana, shopping sfrenato nelle eleganti boutique di Cesena e bolidi a due ruote nel garage. Erano questi alcuni degli “investimenti” che Cinzia Cimatti, l’ex direttrice delle Poste di Milano Marittima - arrestata per falsità ideologica aggravata e continuata commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, violazione della normativa sulla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio e concorso in peculato continuato - aveva deciso di mettere a segno a discapito di Mario Monti, l’albergatore di 75 anni titolare dell’hotel Asiago Beach di Lido di Savio.

Con la carta postamat “fantasma” prelevava di volta in volta 200, 300 e 400 euro, mentre con gli assegni intascava da 10mila a 50mila euro. Inoltre i giri-conto erano quasi all’ordine del giorno e le ingenti cifre venivano versate in un conto corrente che la donna aveva intestato insieme al figlio, direttore delle Poste di Campiano e ora anche lui indagato per peculato in concorso. Come se tutto questo non bastasse, l’ex direttrice, della quale l’anziano signore si fidava ciecamente, aveva falsificato firme nei documenti, aperto e riscattato polizze e, infine, aveva richiesto, all’insaputa dell’anziano albergatore e a suo nome, un postamat per effettuare le “piccole” spese quotidiane. Lo faceva ormai da 5 anni (sono state registrate 95 operazioni e 10 assegni falsificati) a discapito dell’albergatore che nella filiale delle Poste di Milano Marittima aveva il proprio conto corrente ed era ignaro della presenza, a suo nome, di libretti e carte. Operazioni che la direttrice svolgeva soprattutto negli orari di chiusura al pubblico e nei giorni festivi. In 5 anni Cinzia Cimatti è arrivata a sottrarre circa 512mila euro alla vittima, prosciugandogli il conto, tanto che quando è stata sporta denuncia, nel libretto dell’anziano erano rimasti appena 2.200 euro.

Cinzia Cimatti in una giornata è stata capace di emettere tre assegni del valore di 50mila euro ognuno, e ancora pagare bollettini a nome della sorella e del figlio per importi da mille euro. In un negozio di Cesena aveva speso dal 2007 al 2010 oltre 4mila euro e ancora in un viaggio a Positano e a Ravello, nella costiera amalfitana, aveva prelevato circa 500 euro in una vacanza di due giorni nell’ottobre 2010. Ma anche il figlio non si faceva mancare nulla, infatti nel luglio 2010, dopo un versamento della madre di 8mila euro (prelevati a sua volta dal conto dell’anziano albergatore) sul conto del figlio, quest’ultimo aveva acquistato una moto Yamaha, pagata 12mila euro.

Dulcis in fundo, Cinzia Cimatti, dopo la chiusura del conto dal quale attingeva denaro, da parte del figlio dell’albergatore e la sua legittima richiesta di spiegazioni, aveva spiccato una denuncia per reati inerenti l’ingiuria al figlio dell’anziano signore. Un episodio di poco precedente alla denuncia, nel dicembre 2010, ai carabinieri di Savio, spiccata, a sua volta, dalla famiglia Monti. Sono così partite le indagini coordinate dal sostituto procuratore Gianluca Chiapponi che, insieme agli ispettori delle poste, hanno ricostruito il puzzle portando all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Antonella Guidomei. L’epilogo mercoledì con l’arresto di Cinzia Cimatti, 54enne di Lido di Classe e direttrice della filiale di viale Ravenna a Milano Marittima. I militari della stazione di Savio e del Norm di Cervia l’hanno portata in carcere a Forlì - difesa dagli avvocati Giovanni Scudellari e Francesco Manetti - e ieri mattina si è tenuto l’interrogatorio di garanzia.


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