16 novembre 2009

Lecce - Baby sitter distrugge casa, poi s'inventa uno stupro di gruppo

Sfascia casa dei suoi datori di lavoro per poi fingere di essere rimasta vittima di un agguato da parte di alcuni banditi. La paradossale vicenda è accaduta a Lecce nella tarda serata di ieri, quando alla centrale dei carabinieri è arrivata una chiamata da parte di un commercialista leccese che denunciava il danneggiamento della sua abitazione. Ai militari, i quali sono poi accorsi per verificare cosa era accaduto, l’uomo ha raccontato di essere uscito e di aver lasciato la sua bimba di 6 anni con la baby sitter, una donna leccese di 42 anni.
Prima di rientrare, il professionista ha telefonato a casa diverse volte, ma sembra che non abbia risposto nessuno, finché alla fine la donna non ha alzato la cornetta dicendo che era tutto a posto e che aveva già messo a letto la bimba: ma alcuni rumori di sottofondo hanno lasciato presagire come fosse accaduto qualcosa. Non appena entrato in casa, l’uomo, con sommo stupore, l’ha vista completamente a soqquadro: oggetti di vetro andati in frantumi, suppellettili rovesciate, ante di armadi lasciate aperte e vestiti tirati fuori dai cassetti e sparsi ovunque.
Davanti a tutto quello scempio, l’uomo ha subito pensato che fossero entrati i ladri, ma non appena la baby-sitter si è accorta che i coniugi erano rincasati è fuggita via senza dare alcuna spiegazione. Subito la coppia si è precipitata dalla figlioletta, che dormiva tranquillamente sana e salva; interrogata su quanto accaduto, la piccola ha confessato poi ai genitori che non si era trattato dei ladri, ma che era tutta opera della donna. La quale è stata poi rintracciata in via Ghezzi, in stato confusionale: si era introdotta all’interno di una macchina che stava effettuando una manovra di parcheggio, con reggiseno e mutandine in mano, prendendo le chiavi e chiudendosi dentro, sostenendo di essere stata violentata nientemento che da quattro o cinque persone.
E’ poi emerso come la 42enne fosse stata in cura da una psichiatra per una sindrome di sdoppiamento della personalità, circostanza della quale i genitori della piccola erano totalmente all’oscuro. La donna lavorava presso di loro da dieci mesi, era stata presentata da alcuni amici ed era ritenuta una persona di fiducia, che non aveva mai manifestato alcun segno di squilibrio. Solo nell’ultima settimana, stando a quanto riferito, aveva iniziato a rispondere in maniera sgarbata, salvo attribuire questo suo comportamento alla fine di una sua relazione sentimentale. Attualmente la baby-sitter si trova ricoverata presso l’ospedale di Campi Salentina in regime di Tso ed è stata denunciata per danneggiamento.

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